La Geologia: i Lepini formano insieme ai Monti Ausoni ed Aurunci la catena preappenninica del Lazio meridionale (Volsina); appartengono alla piattaforma carbonatica laziale-abruzzese e sono formati prevalentemente da fenomeni carsici, ipogei ed epigei, notevoli ed estesi (Grotta del Faggeto con i suoi 315 metri di profondità). L’intero comprensorio lepino si estende su un’area di circa 80.000 ettari ( Sup. montana 60.000 ha), nelle province di Roma (Carpineto Romano, Gorga, Montelanico, Segni).

L’Orografia: orograficamente è formato da due catene principali con andamento Nord-Ovest, Sud-Est, divise dal Fosso di Monteacuto – Fosso di Montelanico: il Gruppo del Monte Semprevisa

(m 1.536 s.l.m., cima più alta dei Lepini)

Il Clima: i Monti Lepini sono situati intorno al 42° parallelo, a circa 50 Km a Sud di Roma; risentono di influenze bioclilmatiche diverse: una maggiore componente mediterranea – subtropicale, nei versanti sud occidentali, ed una marcata influenza continentale-balcanica nelle zone interne, settentrionali ed orientali. La esigua distanza dal mare Tirreno (circa 15 Km dalla linea di costa) fa si che un fenomeno meteorico provveda a mitigare il clima nelle stagioni più calde: le piogge orogenetiche. Si generano a causa del repentino raffreddamento subito dalle masse d’aria umida di origine marina che superano il rilievo formato dalla catena occidentale, con il Monte Semprevisa (il più alto).

La Flora: l’indice di boscosità del comprensorio studiato è pari al 30% circa (Forlenza, 1980-81). La vegetazione arborea è formata da tre tipi principali di cenosi: 
Bosco di faggio, che ricopre gran parte delle zone culminali del piano montano inferiore a partire da 800-900 m s.l.m. In questa zona è rilevante la presenza di Taxus baccata. 
Bosco misto di latifoglie, con prevalenza di Ostrya carpinifolia, Quercus cerris ed Acer obtusatum; è presente nel sub-orizzonte mediterraneo del piano basale, da circa 200 a 800 m s.l.m.
Bosco di leccio, con Quercus ilex e Q.pubescens; che spesso sovrasta il bosco misto ed entra in contatto diretto con la faggeta. 
Nel sub-orizzonte mediterraneo del piano basale sono presenti zone a macchia mediterranea con Q.Ilex, Pistacia lentiscus, Phillirea media, Erica arborea, Arbustus Unedo, Mirtus communis.

La Fauna: a far parte del patrimonio faunistico del comprensorio dei M. Lepini, un alto numero di specie erpetologiche (12 Anfibi e 17 Rettili), equivalenti all’82% di quelle presenti nell’intero territorio regionale. Nell’area esaminata è presente il 94,4% dei rettili del Lazio, tra cui il Colubro di Riccioli (Coronella girandica ) specie rara e localizzata, segnalata in pochissime località, protetta dalla legge regionale di tutela della fauna minore. Per quanto riguarda gli anfibi si ha una percentuale del 64,3%, va segnalata la presenza della Salamandrina dagli Occhiali (Salamandrina terdigitata), tra i vertebrati italiani questa specie rappresenta forse l’endemismo più interessante. E’ l’unica specie vivente del suo genere ed è diffusa esclusivamente nelle regioni appenniniche italiane, nel Lazio è nota di tutti i rilievi antiappenninici e di alcune aree montuose appenniniche specie vulnerabile protetta dalla legge regionale della fauna minore.

 

Valore ambientale del territorio dei Lepini

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